Calano gli infortuni nelle campagne marchigiane, ma aumentano le morti bianche

Calano ancora gli infortuni nelle campagne marchigiane che nel 2016 sono scesi a 768, il 2 per cento in meno nel confronto con l’anno precedente. La diminuzione si registra anche a livello generale dove aumentano però le morti bianche, edilizia il settore più rischioso davanti a commercio e auto-riparazioni

Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti Marche sulla base dei dati Inail relativi al primo semestre, secondo i quali diminuiscono anche gli incidenti mortali, con quattro episodi rilevati rispetto ai sei del periodo gennaio-giugno 2015, considerando sia gli episodi avvenuti direttamente sul posto di lavoro che in itinere. Prosegue così il trend di costante diminuzione degli infortuni nelle nostre campagne, che quindici anni fa ammontavano a oltre 5.500, con un calo di oltre i due terzi ben più consistente rispetto alla fisiologica diminuzione del numero di aziende agricole. Un fenomeno che conferma l’impegno portato avanti in questi anni per rendere il lavoro in campagna tecnologicamente più avanzato, al servizio della tutela di aziende e occupati, della salute, dell'ambiente e dell'alimentazione. Ma questi numeri sono anche il risultato dell’azione sul versante dell’infortunistica e delle malattie professionali condotta dall’Epaca, il patronato Coldiretti, cui si rivolge attualmente un agricoltore su due, utilizzando i servizi di consulenza e assistenza gratuite. Analizzando i dati Inail sul primo semestre, che riguardano i casi accaduti nel periodo e protocollati entro la data di rilevazione, emerge un calo complessivo degli infortuni nei vari settori, che passano da 9507 a 9452. In aumento gli episodi rilevati nel comparto industriale, mentre calano quelli nell’artigianato e nel terziario. L’85 per cento dei casi vede vittime lavoratori di nazionalità italiana, contro il 15 per cento di stranieri. In vetta ai lavori più rischiosi c’è l’edilizia, davanti al commercio e alla riparazione di autoveicoli e motocicli, mentre al terzo posto si piazzano trasporto e magazzinaggio. Crescono però le morti bianche che passano da 19 a 23, considerando anche qui sia gli episodi avvenuti direttamente sul posto di lavoro che in itinere.

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