Dopo il terremoto, tutti a scuola

FERMANO - Il terremoto del 24 agosto nel Fermano ha creato disagi non solo ad abitazioni, luoghi di culto e opere d'arte, ma anche agli edifici scolastici. A Monte Urano, la scuola è iniziata con soli cinque giorni di ritardo, optando per una soluzione provvisoria: gli alunni delle medie, infatti, sono momentaneamente ospitati nello stabile che fino ad ora era stato a totale appannaggio degli studenti delle elementari.

Al momento si è cercato di tamponare eventuali disagi causati dall'alto numero di ragazzi, scegliendo di utilizzare due ingressi diversi. Quello che si augura la prima cittadina Moira Canigola, però, è la realizzazione di una sede per la scuola secondaria, magari proprio accanto a quella primaria dove c'è un'area privata utilizzata. O, ancora, accanto ad asilo nido e scuola dell'infanzia. Quel che è certo, è che si studieranno soluzioni per accedere ai finanziamenti o per accendere un eventuale mutuo.

Pure a Falerone, dove la scuola media è stata duramente colpita dal terremoto, tanto da essere dichiarata inagibile, il sindaco Armando Altini ha dovuto pensare a una soluzione alternativa: almeno per due mesi ancora gli studenti delle medie resteranno a Piane di Falerone, nell'edificio adibito a scuole elementare.

Anche a Belmonte Piceno si è optato per il trasferimento: il polo scolastico di Largo Silvestro Baglioni 10 è stato dichiarato agibile, ma sono necessari lavori per la messa in sicurezza prima di far tornare gli studenti. Ecco allora che i bambini della scuola primaria sono stati trasferiti nell'istituto pari grado a Monsampietro Morico, mentre quelli della scuola dell'infanzia hanno trovato posto due numeri civici più in là, nella sede dell'edificio comunale “I Piceni”. Come a Monte Urano, anche a Belmonte Piceno le autorità cittadine sono state costrette a posticipare l'inizio dell'anno scolastico fino agli inizi di ottobre.

A Montegiorgio nessuno spostamento fuori dalle solite “mura”: i ragazzi delle medie infatti si trovano ancora nello storico edificio ubicato in centro storico, anche se al momento si è preferito svolgere le lezioni al terzo piano. “Il terzo piano è stato risistemato subito, mentre per avere le lezioni al secondo piano si dovrà attendere il termine dei lavori”, afferma David Beleggia, rappresentante dei genitori della prima media e facente parte del nuovo Comitato dei genitori, nato a seguito del terremoto.

Ha figli che frequentano o hanno frequentato la scuola primaria a Montegiorgio e si è interessato anche di queste ultime: “Le elementari hanno retto bene, le medie hanno avuto più danni. Alle elementari hanno spostato i bambini in alcune classi per poi tornare a utilizzare tutte le aule poco tempo dopo l'inizio della scuola. La spinta è stata data da qualcosa di negativo come il terremoto, ma non è l'unica questione di cui si è occupato e vuole occuparsi il comitato. Vogliamo essere di supporto all'amministrazione comunale, a questa e a quelle che verranno”, spiega.

Se nei primi giorni dopo il terremoto era girata voce che diversi genitori avessero ritirato i figli dalla secondaria "Giacinto Cestoni" e iscritto questi a Rapagnano e Grottazzolina, a causa di paure legate alla sicurezza, Beleggia precisa che così non è: “la maggior parte dei trasferimenti - una decina - è stata fatta prima del terremoto, ma il tutto è stato reso pubblico dopo”. Le motivazioni quindi sarebbero altre: “Documenti alla mano, ci è stato detto che un'aula non poteva ospitare più di 22 alunni, ma i ragazzi sarebbero stati divisi in un due gruppi da 28 e da 29. Abbiamo chiesto una terza sezione, non ci è stata concessa e allora qualcuno ha deciso di portar via i figli”, continua.

Il comitato, oltre ad aver tenuto informati i genitori sullo stato delle strutture scolastiche, sui controlli fatti nei vari edifici (a Montegiorgio i sopralluoghi sono stati tre: da parte dell'ufficio tecnico, di uno studio privato e della Protezione Civile, ndr), nasce anche per realizzare un sogno. “Ok l'agibilità, ma quello che vorremmo è un nuovo polo. Nel '94 sembra ci fosse un progetto, ma nulla ha mai visto la luce. Attraverso finanziamenti europei, l'iniziativa la ‘Buona scuola’ vorremmo avere una nuova struttura idonea, con tecnologie moderne. Anche se ora termineranno i lavori, è un problema nascosto sotto la sabbia, perché c'è una questione sicurezza di fondo. L'ideale sarebbe un polo dove viabilità e sicurezza vadano di pari passo, una struttura simile a quella creata per ospitare il Liceo 'E.Medi'”.

A Montegiorgio sia la scuola primaria che la secondaria si trovano infatti nel centro storico. Intanto i contatti con l'amministrazione ci sono già e si concretizzeranno presto in un incontro. Relativamente al terremoto, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro aperto al pubblico con Emanuele Tondi, geologo e docente di Unicam: “Ci sono rimasto male della scarsa presenza dei genitori. La stessa avrebbe magari dato una maggiore spinta all'amministrazione e, più generale a politici locali: è più semplice parlare nei social network e poi tirarsi indietro”, conclude Beleggia.


Silvia Ilari

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