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Concorso Postacchini, il piccolo Matvei Bliumini è il vincitore della XXIV edizione

FERMO - Il violino, una voce che canta emozioni profonde e lontane nel tempo. Il volto, un ricalco perfetto del suono dello strumento a quattro corde, un disegno di rabbia, brio, tristezza, allegria. Pare essere questo il modo migliore per descrivere il violinismo del piccolo Matvei Bliumin, incoronato vincitore assoluto della XXIV edizione del Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” di Fermo sabato sera al Teatro dell’Aquila di Fermo. Dodici anni, di Sebastopoli in Crimea, città che ha abbandonato per trasferirsi a Mosca a casa della sua insegnante e continuare così lo studio del violino. La sua performance lo ha visto interpretare la Zingaresca Opera 20 di P. de Sarasate e non ha lasciato dubbi. Il piccolo Matvei è il talento cercato dalla giuria presieduta dal M° Boris Kushnir e applaudito con trasporto dal pubblico che ha gremito il teatro, come ormai da tradizione. Per lui, oltre al primo premio per la categoria B, anche il violino realizzato dal M° liutaio Giuseppe Bifulco e l’archetto del M° archettaio Walter Barbiero. Poche parole e un atteggiamento quasi paterno quando è accanto al fratellino Timofei, anche lui concorrente nella categoria dei più piccoli. Sebbene a digiuno di inglese la musica ha saputo parlare per lui meglio di qualsiasi altra lingua. La serata, condotta magistralmente da una simpaticissima Sara Zambotti, speaker di Radio2, ha visto alternarsi momenti dedicati alla premiazione dei vincitori delle varie categorie e performance mozzafiato. Come quella molto applaudita del tedesco Elias David Moncado, secondo classificato della categoria C, o quella della piccola Chloe Chu da Singapore, vincitrice della categoria A, quella dei più piccoli.

Molto apprezzata anche la performance dell’unico italiano sul podio, Vikram Francesco Sedona, vincitore della categoria C. Non sono mancati poi i momenti istituzionali con una introduzione alla serata di altissima intensità quella del Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e al Turismo, l’On. Dorina Bianchi che ha voluto riprendere le parole di apertura del concerto inaugurale del G7 della cultura, pronunciate dal M° Muti. «La cultura è fondamento della società – ha sottolineato l’On. Bianchi – è stata collante fondamentale tra ‘700 e ‘800 per fondare l’Europa unita» e il riferimento va all’internazionalità spiccata che contraddistingue il Concorso Postacchini, il premio che tiene vivo il ricordo del liutaio fermano. Ma dalla storia si è passati all’attualità e sul palco del Teatro dell’Aquila la tradizione liutaia si è intrecciata con il futuro grazie alla presenza dell’Ingegner Luca Alessandrini inventore di un prototipo avveniristico di violino, testato dai liutai di Cremona e realizzato con un mix di seta comasca e seta di ragni australiani allevati a Oxford. Presentato lo strumento, c’è stato anche un momento dedicato a sentirne la voce particolare, tra lo stupore del pubblico in sala. Grande attesa poi per l’ultima parte della serata, quella che ha visto l’esibizione della vincitrice della categoria D, la giapponese ventiduenne Yukiko Uno, che si è esibita nel concerto per violino e orchestra in Re maggiore Opera 35 di Tchaikovsky accompagnata dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal M° Michele Nitti. Una performance appassionata di un’artista che già nella passata edizione del concorso si era fatta notare vincendo il primo premio per la categoria C. In molti poi i ringraziamenti giunti all’Antiqua Marca Firmana, associazione culturale ideatrice e organizzatrice del concorso, ad iniziare dalle parole del Presidente di giuria, il M° Boris Kushnir che ne ha decantato organizzazione e serietà, sino al Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha evidenziato come in un momento difficile per il territorio colpito dal sisma, il concorso abbia ridato linfa vitale culturale e turistica alla città.

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