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Il tesoro ritrovato

FERMO - Tempo fa pubblicammo un articolo nel quale denunciavamo lo stato di semiabbandono di un importante reperto della storia medievale di Fermo. Parlavamo di una pietra (forse architrave o lapide) posta nel giardino di Villa Vitali, tra piante, e giochi per bambini, nella quale ancora si notano uno stemma, una croce (templare?), e si legge il nome di Mercenario da Monteverde, tiranno che ha dominato per parecchi anni Fermo nella prima metà del ‘300. Una testimonianza fondamentale perché di Mercenario, e di altri signorotti che tra il XIV e il XV secolo tiranneggiarono su Fermo e sul suo territorio, non rimane molto, in quanto colpiti quasi tutti da “damnatio memoriae”.

Della questione è stato interessato l’assessore alla Cultura Francesco Trasatti, che, sensibile all’argomento, ha convenuto riguardo all’importanza di trovare una sistemazione più adeguata. Detto, fatto! Oggi la “Pietra di Mercenario” è stata ricoverata all’interno di Villa Vitali, in una nicchia nell’ala ovest, e non è più soggetta alle intemperie, ci assicura il Responsabile del servizio Musei, Francesca Giagni.

“A seguito di un sopralluogo con un funzionario della Soprintendenza, abbiamo preso questa decisione vista, tra l’altro, la prossimità dell’edificio e anche per il fatto che la pietra proviene dalla collezione Vitali”. E ora? “Sicuramente andrà restaurata – aggiunge la Giagni – e poi studiata per renderla “viva” e permettere a tutti di essere ammirata e di svelare la sua storia”. Una storia sicuramente interessante che porterà nuova luce in un passato, quello di Fermo e della sua Marca, che ha ancora tanti lati oscuri.


Alessandro Sabbatini

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