Stampa questa pagina

Le donne erediteranno la terra? Per Aldo Cazzullo sì

PORTO SANT'ELPIDIO - Sarà il giornalista Aldo Cazzullo il protagonista del prossimo appuntamento della rassegna Parlare Futuro. La serata di mercoledì 30 novembre (ore 21.15, Villa Baruchello) sarà dedicata alla presentazione della sua ultima fatica letteraria, "Le donne erediteranno la terra".

L'ipotesi del giornalista si regge su una semplice costatazione: erediteranno la terra coloro che sono capaci di amarla e mantenerla a beneficio di tutti e, sempre secondo l'autore, è la donna il soggetto più adatto ad affrontare "il secolo terribile e grandioso che ci è dato in sorte". Le donne erediteranno la terra perché sanno sacrificarsi, lottare, sono lungimiranti e capaci di prendersi cura della terra e del genere umano. Lo scrittore evoca il genio femminile in figure del passato e del presente. Una lunga carrellata di donne eccezionali che hanno utilizzato la disobbedienza come mezzo di esistenza da Antigone a Giovanna D'arco, da Jane Austen a Virginia Woolf passando per Emily Dickinson.

Non solo intellettuali ma anche artiste come Maria Callas o le garibaldine, le donne che hanno fatto la Resistenza e ancora tutte coloro che nel silenzio dell'anonimato fanno la loro parte, resistono, cercano di contenere i danni, cercano di affermare la vita sulla morte, la pace sulla guerra. Fino ad arrivare all'ultima generazione di donne, la generazione Hermione, le bambine di oggi che saranno le donne del futuro, coloro che rigoverneranno il mondo senza appropriarsene, coloro che compieranno il sorpasso della donna sull'uomo.

Aldo Cazzullo in tono quasi messianico azzarda una profezia: "Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. E potere non è una parola negativa; dipende dall'uso che se ne fa. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno". Il libro, tuttavia, parte da alcune connotazioni incontrovertibili: la rivoluzione delle donne in Italia incontra più ostacoli rispetto agli altri paesi europei, l'Italia resta un paese maschilista. Ancora, nel 1975 picchiare la moglie non era reato, così il delitto d'onore. L'adulterio femminile veniva punito, non quello maschile. Fino agli anni '80 lo stupro era considerato un reato contro la morale e non contro la persona, la lotta per il divorzio è del 1970 e la legge 194 sull'interruzione di gravidanza è del 1978, così come il nuovo diritto di famiglia è del 1975.

L'Italia è in ritardo di un trentennio sugli altri paesi europei, ma nonostante questo il processo è inarrestabile e la nuova consapevolezza delle donne sarà la chiave di volta alla conquista del potere. Sono queste le conclusioni del giornalista che è fra i pochi uomini italiani a interrompere il silenzio che avvolge la violenza di genere o i femminicidi in Italia.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Articoli correlati (da tag)