"Un'erba al mese", parliamo del Buon Enrico

FERMANO - Per la rubrica “Un'erba al mese", l'Associazione "Chi Mangia la Foglia!" presenta ad ottobre il "Buon Enrico", o spinacio selvatico.

Note informative e ricetta a cura del Presidente Noris Rocchi

Classificazione cronquist: ordine Caryophyllales, famiglia Chenopodiaceae, genere Chenopodium, specie bonus-henricus. Altri Nomi: Spinacio Selvatico o di montagna, Buon Enrico, Paruch, Farinello, Olibri, Colubrina, Olaci, Piede d’Asino.

La Pianta: Il Buon Enrico o spinacio selvatico è un’ottima pianta edule, si presenta con un fusto eretto, con una radice grossa e giallastra, foglie grandi astato-triangolari, peduncolate, con margine intero, carnose, lievemente ondulate ed orecchiette basali, sono di colore verde scuro nella pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore. I fiori sono piccoli, verdastri, disposti in spighe glumerulose terminali sul ramo principale ed anche in alcuni rami laterali, i semi sono reniformi di colore nero. Lo troviamo prevalentemente in montagna, fino ai 2000 mt. su incolti e lungo i sentieri, la fioritura va da giugno a settembre. E’ conosciuto sin dall’antichità, menzionato sia da Ippocrate che da Plinio il vecchio per le sue qualità sia officinali che gastronomiche. Il nome Buon Enrico è palese riferimento alla storia che lega questa pianta a Re Enrico IV di Francia (XVI sec.); durante un periodo di intensa carestia il popolo era ridotto alla miseria ed alla fame e, non avendo più risorse, Re Enrico IV di Navarra decise di aprire le porte dei suoi giardini affinché i cittadini potessero sfamarsi con le erbe che vi crescevano. Tanto era abbondante questo Spinacio che riuscì a sfamare l’intera popolazione e per riconoscenza le venne dato il nome di Buon Enrico. Altra lettura è che Il Re, da una parte sfamò il popolo aggraziandosi i consensi, al contempo si trovò gratuitamente mondati dalle erbacce gli immensi giardini. I semi sono utilizzati nella produzione dello zigrino, dalla radice della specie californicum si estraggono elementi detergenti, dalla specie vulneraria si ottiene un colorante giallo.

Chi Mangia la Foglia propone ZUPPA DI SPINACI SELVATICI CON CROSTINI

Una zuppa simile, fa parte della nostra tradizione fatta di racconti, leggende e superstizioni

Ingredienti: 300 g di spinaci, 1 l. di brodo vegetale, 1 spicchio di aglio 1 cipolla, carota, costa di sedano, ed eventuale rametto di timo, di rosmarino e foglia di alloro che poi andranno tolti. Olio evo, formaggio parmigiano o pecorino secondo gusto, alcune fette di pane raffermo di 1,5 cm di spessore, uovo. Procedimento: battete l’uovo (se necessario aggiungere con un filo di acqua o latte) salate poco, bagnarvi le fette di pane che andrete subito a friggere, una volta fredde tagliatele a cubetti o se meglio vi piace in altra forma geometrica, da usare nella minestra. Tritate tutte le verdure e mettete a rosolare, poi frullatele ed aggiungete gli spinaci selvatici precedentemente lavati e dopo qualche minuto aggiungete il brodo, lasciar cuocere per 10 min. circa. Servite aggiungendo i cubetti di pane fritto, una spruzzata di formaggio a piacere ed un nonnulla di pepe macinato al momento.

Note Salutistiche

A cura della dott.ssa Paola Palmieri

Il Chenopodio, o Buon Enrico, per molto tempo è stato dimenticato o meglio non valorizzato per le sue proprietà fitoterapiche. Lavori recenti di esperti studiosi delle piante lo annoverano tra le piante con buone virtù. Fin dall'antichità il Buon Enrico, veniva usato per i composti lenitivi per le piaghe e ferite profonde, come disinfettante ed antibatterico e rigeneranti per le scottature. Nella medicina popolare, le foglie fresche sono utilizzate per il mal di denti, e come antibatterico nelle infiammazioni acneiche. Tra le virtù del Chenopodio, c'è quella di avere azione lassativa, data dai suoi semi, soprattutto usata per i bambini, in quanto molto blanda senza creare dolori addominali. Per chi ha problemi di ferro, è riconosciuta la sua capacità antianemica. Tanto per sconfessare il detto che le piante se non fanno bene non fanno neanche male, c'è da dire che il Buon Enrico è ricco di acido ossalico, che legandosi con il calcio presente nel sangue forma gli ossalati di calcio, che sono la causa principale della formazione di calcoli renali.

Note Dietetiche

A cura della dott.ssa Maria Preziosa Del Papa

La parola "selvatico" può destare a volte delle perplessità, ma in questo caso ci fa pensare ai prodotti della terra nella sua totale naturalezza, prodotti, cioè, che l'organismo umano non farà alcuna fatica ad utilizzare del tutto. Lo "spinacio selvatico" presenta una ricchezza di sali minerali quali il ferro, lo zinco, il potassio, il calcio, il fosforo, lo iodio, il rame; Vitamine B1-B12-C, sostanze protettive: caroteni, betacaroteni, clorofilla, fibre come "mucillagini" ben accette dal nostro intestino. Ha proprietà ricostituenti, antianemiche, lassative, emolienti, vermifughe e depurative per il fegato. L'unico problema da rilevare è quella eccessiva presenza di "acido ossalico" per il quale è da sconsigliare nelle diete di chi soffre di calcolosi renale (calcoli da ossalato). La solita attenzione da porre in cucina è quella di utilizzare poca acqua per la loro cottura per non determinare eccessiva perdita di nutrienti. Che dire poi della combinazione con fette di pane imbevute di uovo e poi "fritte" certamente in olio di semi con "punto di fumo" più alto (vedi olio di arachide 180 gradi), meglio ancora con olio extravergine di oliva(punto di fumo 210gradi!). Questa zuppa alla fine deve avere una buona "palatabilità" e completiamo, poi, con del formaggio pecorino o parmigiano, per ottenere ad esempio una cena che è garanzia di un "buono stato nutrizionale" che significa anche "buona salute".

Attenzione: Tutte le informazioni sono a mero scopo informativo declinandone la responsabilità negli usi individuali. Ass. Chi Mangia la Foglia!

Devi effettuare il login per inviare commenti

Annunci

Vai all'inizio della pagina
Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione