Un incontro per riflettere sul tema "Madri Manager: la terza via"

Madri Manager: la terza via” è il titolo della tavola rotonda tenutasi presso la Camera di Commercio su proposta del Cif (Comitato per l’Imprenditoria Femminile). Molte le personalità presenti oltre ad un pubblico attento e soddisfatto per la qualità e l'originalità del dibattito.

I relatori prof. Michel Hardy fondatore della libera Accademia per gli studi sull’ordine empirico, la dott.ssa Prato, la dott.ssa Forconi, entrambe psicoterapeute libere professioniste, il prof Catà noto per gli incontri del magicol aftrnoon e la presidente dell’ordine degli avvocati Francesca Palma si sono confrontati sul delicato tema della mascolinizzazione delle donne che raggiungono ruoli decisionali o di potere economico.

Il presidente Graziano Di Battista, ha presieduto l'incontro, nel saluto a relatori e ospiti ha detto: “Quando il Cif ha proposto il convegno, sono stato subito d’accordo malgrado l’argomento fosse piuttosto insolito, ma sono convinto ci sia necessità di individuare un percorso alternativo alla contrapposizione uomo donna, per raggiungere posizioni apicali in ogni campo, ed è necessario un salto culturale per accogliere un nuovo modello femminile anche da parte degli uomini. Riscontro che in molti casi, anche nelle nostre aziende, avviene in maniera oggettiva e grazie alla quale intuizione e creatività di donne e uomini si fondono e fanno emergere una sinergia positiva oggi più che mai necessaria per superare il momento difficile. Ciò che invece sta avvenendo nella società attuale, mi riferisco ai femminicidi, uno ogni 3 giorni, stando a quanto riferito dall’avv. Palma, merita di essere indagato più attentamente perché le leggi più repressive, che pure sono state varate, non sembrano porre rimedio a questa escalation”.

La presidente del Cif on. Orietta Baldelli ha affermato con evidente soddisfazione: “Volevamo toccare un argomento che andasse al di la del carico di responsabilità sopportato dalle donne che lavorano, dei tempi di lavoro che non sono favorevoli e il lavoro di cura che in Italia è quasi tutto appannaggio femminile, ma volevamo sottolineare quanto la nostra società faccia pagare alle donne in termini emotivi e relazionali, il raggiungimento del potere economico e politico, cosa deve affrontare una donna all’interno del suo nucleo familiare, quando diventa manager e assume ruoli di comando. So che il ragionamento potrebbe apparire reazionario ma non lo è. È necessario che le donne portino nel mondo dell’economia la loro capacità di accoglienza, di morbidezza, di attenzione e di emotività e non viceversa come invece spesso avviene, cioè che portino a casa l’attitudine al comando l’intelligenza razionale anziché la loro, intuitiva. Insomma cerchiamo di ragionare in termini che vadano avanti nel tempo cercando di arginare il disagio interiore che invece sta dilagando”.

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