E a dirlo è il Senato Americano. La Dieta Mediterranea è stata sì sancita dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità, ma è anche adottata dal mondo scientifico come standard di riferimento dell’alimentazione migliore: equilibrata, sostenibile e raccomandabile. Abbiamo la fortuna di avere a portata di mano tutto ciò che serve per mettere in tavola il meglio, eppure non lo facciamo né con costanza né con l’appiglio egoistico di volersi bene.
Il quid in più è stato studiato e verificato anche grazie all’osservazione della popolazione di Montegiorgio, paese scelto per rappresentare l’Italia nel Seven Countries Study, lo studio internazionale volto alla validazione della dieta mediterranea. La ricerca è stata riportata dal dr. Lando Siliquini, medico igienista, nel libro "Dieta Mediterranea - Il tempio della Sibilla” ed. Albero Niro. A lui abbiamo chiesto di parlarci di questo stile nutritivo.
Che si intende per dieta mediterranea? “Un ecosistema, cioè un modello comportamentale in armonia con se stessi e l’ambiente. È equilibrio: un insieme di abitudini alimentari, alla portata di tutti, unite ad uno stile di vita attivo tipico della zona rurale dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, in primis l’Italia”.
La cucina, come può essere definita? “Prevalentemente vegetariana, biologica e biodiversificata che si basa sulla giusta combinazione di prodotti locali, stagionali, freschi o conservati in maniera naturale. Facilmente proporzionabile durante la giornata, in base anche alle calorie. Al buon mangiare vanno abbinati attività fisica, riposo adeguato, parsimonioso uso del sale, esposizione solare, acqua, ossigenazione. In sintesi si può dire che la dieta mediterranea altro non è che la sintesi, ben rappresentata da un tempio, tra civiltà e ambiente. Un mix in cui frazionamento del cibo, attività fisica, riposo e idratazione vanno a braccetto”.
Dal punto di vista medico che benefici apporta? “Rappresenta, innanzitutto, il principale componente della Prevenzione Primaria e della Prevenzione Secondaria, cioè è indispensabile sia per mantenere lo stato di salute sia per prevenire l’aggravamento di patologie già manifeste. Una dieta del genere previene ipertensione, diabete, gotta, displipidemie, malattie cardio e celebro vascolari, obesità, malattie epatiche, biliari, urologiche e genitali, disturbi digestivi, allergie alimentari, malattie infettive. Fa bene a pelle, sangue, vene, capillari, retina, terminazioni nervose, ossa, articolazioni, muscoli, apparato respiratorio”.
Quando diventa indispensabile? “Per diete dimagranti, attività sportive, gravidanza e Prevenzione Secondaria nelle malattie e patologie sopra elencate. Svariati studi hanno attribuito allo stile mediterraneo un importante effetto antidepressivo e un’azione preventiva per Alzheimer e Parkinson”.
Infine, com'è la piramide della dieta mediterranea? “La base indica l’uso quotidiano di cereali, ancor meglio se integrali, verdura, frutta fresca, condimenti variegati, dolcificanti grezzi, grassi vegetali dell’olio d’oliva e dei frutti oleosi a guscio come noci, mandorle e nocciole. Via libera ad un consumo appropriato del vino e ad un abbondante utilizzo di acqua e tisane. Sovrastante la base troviamo l’alternanza giornaliera di legumi, latticini, uova, carni bianche e rosse, pesce. L’apice della piramide è il posto di ciò che va utilizzato in maniera molto ridotta: zuccheri semplici, sale, cereali troppo raffinati, conservanti, additivi, surrogati di sintesi, margarina, burro, grassi animali solidi dei quali però il più sano risulta essere quello di maiale. La parola chiave è biodiversità”.
Agnese Testadiferro
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