FERMANO - Ha una storia lunga un quarto di secolo il Bici Club Sibillini Amandola, operativo sul versante est della catena montuosa che divide le Marche dall'Umbria. Sempre attivi, gli appassionati di mountain bike dell'entroterra, grazie anche all'Amministrazione comunale, si sono impegnati sul fronte del tracciamento di sentieri attraverso nuovi sistemi.
“Il Comune aveva l'esigenza di avere percorsi segnati - spiega Michele Marziali - e aveva trovato dei fondi europei per il tracciamento dei sentieri a piedi e anche in bici. Un ragazzo di Amandola, Marco Mietti, lavora come referente per l'Italia per un app inglese gratuita denominata ViewRanger. Noi conosciamo la realtà del territorio e così, messe insieme le forze, abbiamo iniziato a tracciare questi sentieri, con l'Amministrazione comunale che ci ha aiutato nella pulizia e nella messa in sicurezza di alcuni punti”.
Conosciamo ViewRanger. “E' una sorta di grande famiglia, scaricabile da Google Store e App Store, dove ognuno può inserire il suo percorso, rendendolo free o a pagamento. Per ora di quest'area ne sono tracciati sei, rintracciabili anche sul nostro sito www.mtbclubsibillini.it.
E' un'app favolosa perché funziona anche offline, basta scaricare il tracciato e attivare il Gps”. Un'app che da un valore aggiunto alla vostra costante attività. “Nel club siamo circa 40 soci e sul sito c'è il nostro programma ufficiale. Partecipiamo da sette anni a Sentieri Piceni, ma organizziamo anche uscite per così dire classiche nel nostro territorio, per un totale di 10/12 eventi all'anno. Poi ci sono quelle che facciamo tra di noi il sabato e la domenica: in sostanza, si esce ogni volta che è possibile”.
Una riflessione sull'Anello dei Sibillini e sulle sue potenzialità. “Sono tantissimi gli stranieri che si rivolgono a noi per avere informazioni. Una volta arrivati, tutti ci dicono che la zona è bellissima, ma dal nostro punto di vista è ancora troppo poco sfruttata, soprattutto a livello di strutture e di promozione. E mi riferisco al lato est dei Sibillini, quello marchigiano, penalizzato rispetto a quello umbro. Oltre alle risorse, parlo anche di attrezzature e pulizia: mai successo che nel lato ovest, sia sull'anello che su altri percorsi, ci siano situazioni negative. Di là accade, da questo lato no. Resta un fatto: se tutto fosse sviluppato e organizzato a dovere sarebbe una promozione del territorio incredibile”.
Andrea Braconi