Ripartono le attività culturali e didattiche alla Marina di Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO - “L'Approdo”, da poco riconosciuto dal Ministero della Cultura “Luogo del Contemporaneo” e annesso alla rete nazionale dedicata, riprende la sua attività. Per il quarto anno, questo piccolo edificio, unico rimasto del primo pontile realizzato tra gli anni '50 e '60, recuperato e valorizzato dal concessionario Marina di Porto San Giorgio, torna a ospitare un artista in residenza. Si tratta dello svizzero Gabriel Stöckli (Mendrisio, 1991), che occuperà L’Approdo a partire dal 7 aprile. È il quinto artista a essere ospitato all’interno del Marina e, come coloro che lo hanno preceduto, durante il periodo di residenza si farà guidare nella ricerca dal ricco patrimonio materiale e immateriale legato alla civiltà marinara e dei pescatori. Durante la permanenza dell’artista saranno organizzati dei laboratori didattici con le scuole che ne hanno fatto richiesta e, a settembre, sarà allestita una mostra in occasione della quale verranno presentate le opere che l’artista realizzerà lasciandosi ispirare da questi luoghi e dai loro racconti.

Continua sulla via della cultura il percorso del Marina di Porto San Giorgio, che sostiene la valorizzazione del patrimonio immateriale del luogo e una nuova vita dell'area portuale, in linea con la filosofia del Gruppo Marinedi. Come sottolinea l'amministratore unico Renato Marconi: <Il nostro obiettivo è quello di valorizzare attraverso la cultura i territori dove sono inseriti i nostri Marina, nel caso di Porto San Giorgio la collaborazione con Karusell si muove nell'ottica di un rilancio delle attività del porto, che stiamo cercando sempre più di inserire all’interno del discorso culturale e di partecipazione sociale del territorio. Il porto, infatti, non può essere solo inteso come luogo di sosta e transito dei diportisti, ma anche come nuovo sito di slancio culturale e di dinamiche relazionali e sociali per la comunità locale, i diportisti e quanti vorranno visitarlo>.

Così spiega Matilde Galletti storica dell'arte e referente di Karusell:

<Con i laboratori didattici facciamo esplorare e conoscere tutta l’area portuale, sia turistica che pescherecci, e riscoprire le tematiche legate alla civiltà marinara, grazie anche alla collaborazione di diverse figure storiche che ormai ci accompagnano e sostengono da anni ad essa legati, portando le loro preziose testimonianze ai bambini. Le attività didattiche sono completamente gratuite, rendendo sempre più manifesto l’interesse da parte del Marina a un’apertura verso il territorio attraverso iniziative volte all’inclusività e mosse dal desiderio di rafforzare l’idea di ‘comunità di patrimonio’ attraverso la valorizzazione dei diversi attori del territorio, con uno sguardo a dinamiche culturali nazionali legate all’arte contemporanea>.

Quest’anno L’Approdo partecipa agli eventi legati alla “Giornata del Mare e della cultura marinara” promossa da ASSO.N.A.T. Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici.

| L'APPRODO

Il sogno dei marinai sangiorgesi è sempre stato quello di avere un punto di approdo. Per questo, nei primi anni ’30 nasce il progetto di un porto fatto a forma di àncora. Circa vent’anni dopo, tra gli anni ’50 e ’60, di questo porto fu realizzata solo una parte, ovvero un lungo pontile perpendicolare alla costa, che si protendeva in mare per diverse decine di metri. Il pontile risultava però solo parzialmente funzionale, perché nei giorni di mare mosso i pescatori non riuscivano a sbarcare il pesce. Da qui la necessità di avere un porto vero e proprio che soddisfacesse appieno le loro esigenze. Questa piccola casetta che reca la scritta ‘L’APPRODO’ si trovava circa dieci metri a nord della radice del vecchio pontile ed era utilizzata in un primo momento come rimessa per i pescatori e successivamente come punto vendita per le cozze che crescevano sui pilastri del pontile. La casetta dell’Approdo è l’unica struttura sopravvissuta alla demolizione del pontile avvenuta nei primi anni ’80 in occasione della costruzione, dell’attuale porto turistico e peschereccio, dando così ai pescatori il rifugio che per anni era stato loro promesso.

| STUDIO D'ARTISTA/SPAZIO ESPOSITIVO

L'architettura, ora ristrutturata, ospita un artista in residenza, che lo utilizza come proprio studio per un periodo di tempo che va dalle due alle quattro settimane. Successivamente, le opere pensate e prodotte per questo spazio vengono allestite al suo interno e sono visibili a chiunque passi davanti all'Approdo. Gli artisti, individuati tra i giovani emergenti, sono invitati a fare una ricerca sul patrimonio immateriale legato alla civiltà marinara, di pescatori e viaggiatori, di cui questi luoghi sono impregnati, per scoprire un territorio curioso e ricco di storia. Da luogo vissuto della cultura marinara a luogo in cui questa si trasforma in narrazione per non perderne le tracce, dialogando con il presente.

| L’ARTISTA: GABRIEL STÖCKLI

Gabriel Stöckli (Mendrisio, 1991) vive e lavora tra Milano e il Canton Ticino. Dopo la maturità al CSIA (Lugano), prosegue gli studi in arti visive e studi curatoriali alla NABA (Milano). Dal 2014 co-dirige lo spazio no-profit Sonnenstube a Lugano. Ha partecipato a diversi programmi di residenza, ad esempio Cité Internationale des Arts (Parigi, 2023), lo stesso anno ha pubblicato la sua prima monografia in occasione del prestigioso premio Cahiers d'Artistes, sponsorizzato da Prohelvetia (in collaborazione con Junglebooks, St. Gallen). Espone regolarmente in Svizzera e a livello internazionale, come: KRONE COURONNE, Biel/Bienne (2023), Fasan Space, Basilea (2023) Classics Revisited Classics Reinvented, JCCAC, Hong Kong (2022), Museo Hermann Nitsch, Napoli (2021), Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna (2021), Spazio Officina, Chiasso (2020), Schwobhaus, Berna (2020), MAT, Neuchatel (2019), Espace libre, Biel (2018), La Triennale, Milano (2017), La Rada, Locarno (2016).

La sua ricerca si sviluppa a partire da una dimensione progettuale e compositiva declinata attraverso differenti modalità operative: collages, sovrapposizioni, decostruzioni di immagini, idee, oggetti che spesso appartengono a una quotidianità che lo circonda. Utilizza tecniche e materiali eterogenei con cui scomporre frammenti di realtà, un immaginario collettivo estrapolato dal contesto e reso personale.

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