Quando è la vita stessa a fare lezione. I ragazzi del Montani a colloquio con l’attore Salvatore Striano, una storia di caduta e di rinascita

FERMO - Trovare la libertà in carcere, nel luogo più chiuso in assoluto, nello spazio in cui si rischia di perdersi. È la storia che hanno condiviso i ragazzi delle classi 4 CNA, 4CAA, 4 INA, 4 INB, 4DSA, 3 DSA, 4 TCA dell’istituto Montani che hanno incontrato Salvatore Striano, ex camorrista, oggi attore di successo. Un momento di grande emozione che fa seguito ad un progetto arrivato dalla scuola, per ragionare sul concetto di libertà connesso alla cultura, a partire dal libro scritto da Striano per raccontare la sua storia straordinaria. L’attore ha vissuto otto anni di carcere, durante i quali ha avuto l’occasione di studiare e di seguire un corso di teatro che di fatto gli ha aperto le porte del cinema: "Ero prigioniero del mio vivere criminale, la scuola, il teatro, il lavoro in carcere mi hanno aiutato, ho iniziato a sentirmi meno un poco di buono. Ho capito che non avevo una vita segnata ma che in realtà potevo essere libero, anche se ero dentro un carcere di massima sicurezza. Quando sono uscito quasi avevo paura del mondo reale, volevo quasi rientrare. Per fortuna ho trovato una strada diversa, chi fa teatro diventa una persona migliore".

Striano ha raccontato che nella sua prima vita aveva interrotto gli studi troppo presto, già in quarta elementare: "In carcere mi sono accorto che ero povero di parole, non avevo cose da dire, se non sempre le stesse. Ho ripreso a studiare, ho capito che il fascino è di chi ha libertà di fare quello che vuole, i criminali sono sfigati. La scuola è un bene a lunga conservazione, non senti subito i benefici. Ho imparato a far sentire i miei diritti".

Tante e precise le domande dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti in una storia grande di rinascita vera, a partire da un contesto, quello del carcere, che rischia di far perdere le persone in maniera definitiva.
"Il messaggio che è in grado di trasmettere ai ragazzi è forte e non mediato, - spiega la docente Maria Assunta Marziali che ha seguito il progetto da vicino, - esso si fa testimonianza di come l’istruzione e la cultura possano formare la persona e rendere un uomo cittadino attivo, capace di esprimere e potenziare le proprie risorse in uno stato di diritto come il nostro, uno stato che, con tutte le sue falle, ha dato veramente una possibilità a chi è stato in grado di coglierla".

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