MORESCO - Verrà inaugurata il prossimo sabato 14 dicembre alle ore 17 e sarà visitabile fino al 2 febbraio, presso la Torre di Moresco Centro Arti Visive, “...Il silenzio è d’oro”, collettiva con opere di Marco Cingolani, Pierpaolo Curti, Minus.log, Luca Moscariello, Luca Piovaccari, Ciro Vitale.
Scrive Andrea Giusti, direttore e fondatore del Tomav di Moresco: “Nel centenario della nascita del compositore-scrittore veneziano Luigi Nono il Tomav_Torre Moresco Centro Arti Visive presenta il progetto dal titolo “Il silenzio è d’oro”. Gli artisti sono stati invitati a condividere in toto il progetto intervenendo anche con un contributo testuale ad una riflessione,ciascuno dal proprio angolo di visuale, sul tema posto. Un'idea, quindi, collettiva, senza "corpi intermedi", da cui appare chiaro come la loro linea di ricerca, in un'epoca iperdigitale,rappresenti, pur con linguaggi differenti, il tentativo di restituire valore al silenzio come condizione necessaria non solo per riconnettersi con se stessi,recuperare la propria dimensione umana, ma anche per ridare vita all'ascolto,quindi all'interazione con l'altro.
Tacere,quindi, per tornare ad ascoltarsi, tacere per tornare ad ascoltare l'altro.
“Il silenzio è d'oro” vuole essere un invito a riflettere sulla condizione umana ma al tempo stesso una "sonora " contestazione allo strapotere delle immagini e dei flussi di dati a cui siamo costantemente sottoposti.
Per Antonello Tolve, autore del testo: “Partendo da una considerazione che pone sotto scacco il silenzio, e cioè dalla constatazione di John Cage sulla sua assenza in età contemporanea e dunque sulle varie sollecitazioni che interrompono costantemente la mente umana creando ottundimenti della ragione, “…il silenzio è d’oro” si pone come un necessario – quantomai avvertito – bisogno di recuperare il pensiero critico e creativo con opere che ritornano al lavoro lento e manuale (quello della pittura, della scultura, del disegno) per riallacciare i ponti con gli intervalli della meditazione.
Invitati a riflettere sulla figura di Luigi Nono (1924-1990) a cent’anni dalla sua nascita, e più esattamente sulle sue idee di un silenzio (di un atto mentale) che è «molto difficile da ascoltare» perché scivola costantemente nel rumore (bisogna «risvegliare l’orecchio, gli occhi, il pensiero umano, l’intelligenza, il massimo dell’interiorizzazione esteriorizzata»), Marco Cingolani, Pierpaolo Curti, Minus.log, Luca Moscariello, Luca Piovaccari e Ciro Vitale elaborano non solo un percorso incrociato con opere che richiamano costantemente il desiderio di far suonare il silenzio (questa, come sappiamo, l’utopia musicale di Luigi Nono), ma anche una serie di considerazioni preziose che nascono dalle sollecitazioni date da un impareggiabile maestro di suoni e di silenzi.
Se infatti per Marco Cingolani «il silenzio è una componente fondamentale della» sua «ricerca», anzi «è una materia costitutiva del lavoro» («intendo il silenzio come uno spazio, un interstizio denso e carico di tensione tra gli elementi che esistono»), per Pierpaolo Curti rappresenta «una sacca, un’intercapedine che sta prima e dopo l’azione, prima e dopo il pensiero, prima e dopo la materia». Minus.log, dal canto loro intendono questo amico, come una saudade, come qualcosa di nostalgico che «appartiene a quella terra di nessuno in cui il linguaggio si svincola dalla funzione logica e interpretativa e si affaccia» appunto «sulla soglia del silenzio, dove le parole possono solo essere evocative», mentre Luca Moscariello vede la composizione pittorica come «la costruzione di un vuoto da colmare col silenzio» («Sviluppare le mie composizioni è essenzialmente scriverne», avverte l’artista. «Trovarne la prosa. La ricerca dello stesso suono che produce la matita sul foglio quando cerca l’abbozzo”). Ridotto «a una possibile apparizione» nelle brevissime Riflessioni sul silenzio di Luca Piovaccari, il silenzio è infine per Ciro Vitale è uno scavo costante nella memoria e nei ricordi, un momento di raccoglimento su quelle maggioranze silenziose lasciate nell’ombra del dolore. «Per chi sciopera, per chi protesta, per chi parte alla ricerca di un futuro più giusto, per chi ha più bisogno, per chi scrive, per chi studia, per chi parla e anche per chi semplicemente balla, il silenzio non è più possibile. È ora di guardarli negli occhi e di riprendersi la parola».
L’esposizione è visitabile sabato e domenica dalle ore 17 alle 19 o su appuntamento.
Info: www.tomav.it – 0734.259983 – 351.5199570